1. Come funziona il 5G
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L’abbreviazione 5G fa riferimento alla quinta generazione di tecnologie di connettività mobile: nuovi standard che promettono di migliorare esponenzialmente le prestazioni degli smartphone.
La caratteristica distintiva della rete 5G è la sua capacità di sfruttare il cloud e l’open roaming; soprattutto quest’ultimo permette di accedere indistintamente sia da Wi-Fi che da rete cellulare.
Ciò vuol dire che col 5G uno smartphone riesce a mantenere la connessione muovendosi da una wireless interna a una esterna e viceversa senza dover eseguire alcun tipo di nuovo processo di autenticazione.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è che il 5G si muove su due spettri di frequenze differenti: il primo è compreso tra i 3,4 e i 3,6 GHz ed è noto come Sub-6 GHz; il secondo è compreso tra i 24,25 e i 29,5 GHz ed è noto come mmWave.
Questo mix di spettri di frequenze non inficia la retrocompatibilità con gli standard precedenti e al tempo stesso permette al 5G di raggiungere risultati mai visti prima.
Proprio dal punto di vista della performance, il 5G è potenzialmente in grado di centuplicare i risultati ottenuti dalle generazioni precedenti: si parla infatti di una velocità massima di trasmissione dati di ben 20 Gb al secondo.
Il 5G utilizza due spettri di frequenze e permette di raggiungere una velocità fino a 100 volte superiore rispetto a quella del 4G
Un risultato semplicemente straordinario, se si considera che la connettività 4G LTE tocca picchi di velocità che si aggirano tra i 100 e i 150 Mb al secondo.
La velocità di upload e download è però soltanto uno dei parametri che crescono grazie al 5G. Il nuovo standard di connettività garantisce un considerevole upgrade anche in termini di densità e di latenza.
La densità permette di inquadrare il numero di device che si possono collegare a una rete ogni chilometro quadrato di territorio. La latenza rappresenta invece quell’intervallo di tempo che passa tra l’invio di un segnale e la sua ricezione.
Con il 5G è possibile raggiungere una densità di un milione di dispositivi collegati per chilometro quadrato mentre la latenza passa dai 40/50 millisecondi delle connessioni 4G ad appena 5/10 millisecondi.
Un’ultima distinzione da tenere a mente è quella che intercorre tra il 5G SA e il 5G NSA: l’acronimo SA sta per Standalone e fa riferimento a reti che sfruttano esclusivamente il nuovo standard di connettività; al contrario la rete NSA (Non Standalone) si appoggia anche su reti 4G e, in questo caso, la connessione 5G non è dunque completamente autonoma.
Ad oggi il 5G in Italia è prevalentemente NSA.
2. Come scegliere smartphone e operatore 5G
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Per potere effettivamente usufruire di una connessione 5G è necessario non solo avere uno smartphone in grado di supportare gli ultimi standard ma anche sottoscrivere un abbonamento ad hoc con il proprio operatore telefonico.
Se abilitato, il 5G funziona ugualmente a prescindere dal dispositivo in uso ma ci sono comunque dei criteri da tenere in considerazione prima di acquistare uno smartphone 5G.
Alcuni di questi criteri sono più legati all’utilizzo della connettività come nel caso, ad esempio, della batteria: il 5G richiede un consumo energetico superiore rispetto a quello di 4G o 3G.
Per il resto vanno considerati tutti gli aspetti che portano generalmente all’acquisto di uno smartphone: c’è chi preferisce i modelli di fascia media o alta, per garantirsi prestazioni di massimo livello, così come c’è chi va a caccia di occasioni all’insegna del rapporto tra qualità e prezzo.
Allo stesso modo c’è chi si focalizza su componenti tecniche come i chip, così come c’è chi preferisce soffermarsi sulla qualità del reparto fotografico.
Anche la scelta dell’operatore telefonico è spesso figlia di considerazioni che vanno oltre il 5G: gli utenti sono abituati a selezionare pacchetti o abbonamenti adatti alle loro esigenze di consumo.
In tal senso è sicuramente utile entrare nel dettaglio della singola offerta, cioè valutare il prezzo dell’abbonamento proposto e capire se minuti, SMS o Giga di Internet sono limitati o illimitati. C’è però un altro aspetto da non sottovalutare, ovvero quello della copertura 5G.
3. Come funziona la copertura 5G in Italia
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In questo momento storico i principali operatori telefonici, escludendo per ora gli operatori virtuali, stanno via via ampliando la loro copertura 5G in Italia ed è lecito pensare che col passare degli anni l’offerta generale di rete 5G continuerà a crescere giorno dopo giorno.
Un altro elemento da tenere in considerazione è la distribuzione effettiva sul territorio italiano: da questo punto di vista le grandi città della nazione (metropoli come Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna) sono tendenzialmente più coperte dei comuni e delle aree periferiche anche se, per avere informazioni più specifiche, è sicuramente utile entrare nel merito della copertura garantita dal singolo operatore osservando nello specifico la copertura 5G di Tim, Fastweb, Vodafone, Wind Tre o Iliad.